IL BAMBINO DIVERSAMENTE INTELLIGENTE

La teoria delle intelligenze multiple raccontata attraverso la quotidianità dei bambini e i ricordi dell’infanzia 

L’infanzia è naturale.

Quando ero piccola avevo la collezione di sassi, conchiglie ed insetti morti più ambita fra tutti i bambini e le bambine del quartiere in cui vivevo!

A volte mi offrivano degli scambi per un sassolino che brillava al sole o una coccinella porta-fortuna. Se ritenevo che lo scambio fosse vantaggioso cedevo qualche pezzo della mia collezione in cambio di qualcosa che mi mancava: un guscio di mandorle, dei rametti belli lisci da poter trasformare in bacchette magiche, una conchiglia in cui (se rimanevo zitta, zitta e con le orecchie aperte) potevo sentire il mare

Come la mia stanza, così le stanze di tanti bambini traboccano di sassi, bastoncini e legnetti e di qualsiasi tesoro che la natura può offrire.

“Perché?” si chiedono spesso i genitori.

Perché i bambini sono raccoglitori naturali, e anche seriali. Ogni sasso, ogni legnetto deve entrare nella loro collezione perché è diverso, perché è unico, perché è un tesoro da custodire con cura, perché può accogliere un’idea e trasformarsi.

Fortunatamente (soprattutto per noi che viviamo in Trentino) la natura è un immenso magazzino di questi tesori e i bambini possono arricchire le loro collezioni senza deprivare il paesaggio, alimentando e affinando la loro intelligenza naturalistica.

Howard Gardner, che per primo l’ha identificata come specifica intelligenza, la descrive come la capacità di interagire con il contesto naturale, di saperne cogliere le specificità, di avere a cuore i problemi che lo riguardano; ma anche la capacità di soffermarsi sui suoi elementi per studiarli, di leggerne i codici, di assaporarne le sfumature utilizzando tutti i sensi.

I bambini e le bambine non raccolgono ciò che la natura offre loro solo per farne un tesoro personale, ma anche per sentirsi parte di essa e nutrire il legame di appartenenza al mondo naturale: portano a casa una conchiglia per avere con sé l’oceano, raccolgono un riccio con ancora la sua castagna all’ interno per portare il bosco nella propria stanza, custodiscono un sasso per poterlo mettere in una bacinella d’acqua e “fare finta di” avere a disposizione un torrente personale.

Bambini/e, come è noto, sono grandi collezionisti di oggetti e in natura raccolgono sassi, legni, foglie, fiori, conchiglie, piccoli animali. Infatti, sin da piccoli le tasche dei bambini/e, sono piene di oggetti, musei sentimentali ricchi di elementi che profumano di emozioni e di relazioni, di idee e personaggi inventati o simbolicamente vivi nel loro gioco. I bambini/e amano anche classificare e catalogare i materiali, dare un loro personale ordine agli oggetti. Questo apre piste di riconoscimenti, confronti, comparazioni, scoperta di biodiversità di forme colori e sfumature, consistenze e rumori che acquisiscono un nuovo senso insieme.  

Simona Serina, Materiali naturali per apprendere in modo autonomo e divergente

Col passare degli anni i bambini e le bambine crescono; ridonano alla natura ciò che un tempo avevano preso, senza dimenticarsi mai delle avventure vissute insieme e della gioia che questi materiali hanno regalato loro. A volte rimane qualche grande sasso nel giardino o una conchiglia sulla mensola del bagno per ricordare, ma anche per continuare ad alimentare quell’intelligenza naturale così importante per farci vivere meglio nel contatto costante con la dimensione naturale del mondo.

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