4 giochi educativi per stimolare il l’intersoggettività nei
bambini

Una proposta di 4 giochi educativi e divertenti che favoriscono lo sviluppo della relazione.
Ci sono molti giochi in grado di stimolare le abilità sociali nei bambini piccoli. Naturalmente uno stesso gioco può essere utilizzato e proposto enfatizzando di volta in volta obiettivi diversi, a seconda della modalità di utilizzo o di enfasi posta su alcune caratteristiche, anziché su altre. Spesso diventa importante trovare un gioco che sia motivante per il bambino con cui creare una routine che si ripete dapprima nello stesso modo per alcune volte e solo successivamente introdurre gradualmente delle
variazioni sul tema.
Attraverso il gioco condiviso è possibile:

  • aumentare l’uso dello sguardo e i tempi di attenzione congiunta
  • imparare l’attesa e il rispetto del turno
  • imparare ad indicare e a seguire l’indicazione
  • imparare nuove modalità di comunicazione (sguardo, gesti e parole)
  • condividere uno stato emotivo con un’altra persona

  1. IL GIOCO DEL CUCU’

Il cucù è il gioco di interazione diadica per eccellenza che lavora su molti prerequisiti delle abilità sociali: potenzia il contatto oculare, la possibilità di richiesta di proseguire con il gioco, il divertimento condiviso con l’altro. Oltre al gioco del cucù classico dove si nasconde la faccia con le mani è possibile anche nascondere parzialmente con un piccolo telo altre parti del corpo del bambino (piedini, manine…) e stimolare il bambino a ricercare le parti nascoste o a tentare di nascondere lui le vostre, alternando il turno con voi.

2. IL GIOCO DEL SOLLETICO

Anche il solletico rientra tra queste tipologie di gioco condiviso che il bambino può fare solo in interazione con un’altra persona e che permettono la condivisione di emozioni positive e uno scambio reciproco di sguardi e richieste congiunte. Il gioco del solletico può essere fatto solleticando i piedini o la pancia del bambino, ma può essere fatto anche fingendo di mangiare il pancino o le manine del bambino stesso, producendo magari anche qualche suono divertente mentre lo fate. È poi possibile chiedere direttamente al bambino di indicarvi dove vuole il solletico la volta successiva se decide di voler proseguire con voi in questo gioco divertente.

3. BOLLE DI SAPONE

Le bolle di sapone sono un gioco molto versatile. È possibile eseguirle allo scopo di osservarle semplicemente insieme, potenziando l’attenzione congiunta su un oggetto comune, oppure di attendere lo sguardo o un gesto del bambino come richiesta al fine di continuare a fare le bolle. Si può lavorare sul concetto topologico su e giù soffiando le bolle in direzione opposta o sulle parti del corpo facendo scoppiare le bolle con parti del corpo differenti del bambino. O ancora è possibile

lavorare sui concetti di grande o piccolo con bolle di dimensioni e di forme diverse utilizzano degli appositi oggetti che si trovano in commercio. Si può infine lavorare sull’attesa e sul turno, iniziando a contare progressivamente alcuni secondi di attesa prima di fare le bolle o ancora alternando il turno di soffio tra due o più persone.

4. I PALLONCINI

Anche con i palloncini è possibile creare una routine di gioco in cui l’adulto gonfia il palloncino, per poi lasciarlo volare nella stanza. Questa attività aiuta una condivisione di sguardo e di divertimento durante tutta la routine di gioco, ma permette anche al bambino di comunicare all’altro la volontà con continuare il gioco per esempio andando a prendere il palloncino sgonfio e riportandolo al genitore perché riproponga nuovamente l’attività. Qualora il bambino non trovasse il palloncino è poi possibile sollecitarlo a seguire il gesto indicativo dell’adulto per ritrovarlo o chiedere al bambino “dove è andato?” e stimolare in lui la produzione dello stesso gesto. Nuovamente è poi possibile lavorare sulle parti del corpo facendo fuoriuscire un po’ di aria dal palloncino sulla zona desiderata, indicata o nominata, dal bambino. Come con le bolle di sapone è possibile poi stimolare la capacità di attesa e di rispetto del turno.

Jenny Visintainer

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